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Che cos'è l'EMDR?

L’ E.M.D.R. (Eye Moviment Desensitization and Reprocessing o desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è stata presentata per la prima volta nel 1989 e sviluppata nel 1990 da Francine Shapiro. E' un metodo psicoterapico strutturato che facilita il trattamento di diverse psicopatologie ( disturbo post traumatico da stressdepressionedisturbi alimentarifobie, ansia, panico, sintomi psicosomatici e dipendenze) e problemi legati sia ad eventi traumatici sia a esperienze più comuni ma emotivamente stressanti.

L’EMDR è riconosciuto, oltre che dal Ministero della Salute, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, dall’American Psychological Association, dal National Institute of Clinical Excellence, associazioni internazionali tra le più accreditate che, insieme all’osservazione clinica e alla ricerca scientifica, ne hanno attestano la validità e l’efficacia.

La terapia E.M.D.R. non è di tipo direttivo: il paziente è stimolato a “lasciare accadere” qualsiasi cosa avvenga limitandosi a notarla mentre i ricordi associati entrano nella mente del paziente tramite immagini, sensazioni corporee e sensoriali.

Quali sono le basi dell'EMDR?

La terapia EMDR ha come base teorica il modello AIP (Adaptive Information Processing) che affronta i ricordi non elaborati che possono dare origine a molte disfunzioni. In tutti gli esseri umani esiste un meccanismo naturale per rielaborare le informazioni che provengono dalle esperienze di vita. Tale meccanismo viene utilizzato sia che le informazioni provenienti dalle esperienze siano positive sia per rielaborare e risolvere informazioni disturbanti o incongruenti. Tuttavia, il sistema di rielaborazione può in certe circostanze specifiche non essere in grado di gestire il livello di disturbo e fallire. Di conseguenza, l'evento viene memorizzato in modo disfunzionale in memoria insieme alle emozioni, percezioni, cognizioni e sensazioni fisiche disturbanti che lo hanno caratterizzato. Tutte queste informazioni non potendo essere elaborate, continuano a provocare disagio nel soggetto. Fino a portare all’insorgenza di patologie come il disturbo da stress post traumatico (PTSD) e altri disturbi psicologici.

Come funziona?

Secondo l’EMDR i disturbi correlati allo stress emergono, dunque, da eventi originari traumatici non elaborati e intrappolati nel passato. Scopo dell’EMDR è quello di consentire un riprocessamento delle informazioni traumatiche “congelate”, per favorire una significativa riduzione o totale remissione della sintomatologia trauma-correlata.

La stimolazione bilaterale – visiva, uditiva o tattile – rappresenta una componente fondamentale dell’EMDR e viene utilizzata in diverse fasi del trattamento. Grazie ad essa il paziente, impegnato in un esercizio di doppio compito (dual task), è in grado di riattivare il processo fisiologico di elaborazione delle informazioni (re-processing). In tal modo, al termine dell’esposizione, il paziente giunge a percepire il ricordo in maniera più distante e tollerabile, rapportandosi alla situazione traumatica originaria con minore ansia e sensazioni fisiche oltre che psichiche meno disturbanti.

Ciò permette al soggetto di modificare parallelamente valutazioni cognitive e assunzioni nucleari negative di sé, integrando i ricordi traumatici nella memoria autobiografica. Infatti, dopo il trattamento EMDR i pazienti sono in grado di ricordare l’evento o l’esperienza originaria in modo meno disturbante, percependo con maggiore chiarezza che il contenuto doloroso fa ormai parte del passato.

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