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Tutoraggio

Bambini • Adolescenti


Il tutor è uno specialista, generalmente uno psicologo, con una formazione approfondita sui disturbi del neurosviluppo e sui processi neuropsicologici legati all’apprendimento, che affianca bambini e ragazzi nello studio per promuoverne l’autonomia.

Studiare è un’attività complessa che coinvolge molteplici aspetti: alcuni alunni sperimentano delle difficoltà nel gestire e organizzare lo studio, difficoltà che rischiano di limitarne il rendimento e la crescita. Ciò vale per tutti i tipi di studenti, ma si evidenzia con grande frequenza in bambini e adolescenti con disturbi del neurosviluppo. L’intervento di tutoraggio è, infatti, consigliato a bambini e ragazzi, a partire dai primi anni di scuola primaria fino all’università, con Disturbi Specifici dell’Apprendimento, Disturbi da Deficit dell’Attenzione/Iperattività, Disabilità Intellettive, Disturbi dello Spettro dell’Autismo. 

L’obiettivo primario dell’intervento è quello di rendere autonomo lo studente, lavorando e collaborando insieme per individuare il metodo di studio che più si adatti alle singole caratteristiche, fragilità e potenzialità. Il tutor, infatti, promuove l’utilizzo di tecniche cognitive e metacognitive che, favorendo una maggiore consapevolezza dei propri punti di forza e debolezza, permette allo studente di apprendere con più facilità, minor sforzo e impiego di tempo.

Gli obiettivi del tutoraggio sono i seguenti:

  • Promuovere l’apprendimento dello studente, utilizzando il canale e lo stile (visivo, verbale, uditivo, cinestetico) che più si adatti al singolo;
  • Potenziare le abilità cognitive e scolastiche fragili, attraverso diversi tipi di attività, esercizi e giochi;
  • Promuovere la motivazione allo studio, aumentando la consapevolezza dell’alunno riguardo le proprie risorse e punti di forza;
  • Imparare a padroneggiare gli strumenti compensativi e dispensativi (ad esempio mappe concettuali, schemi, formulari, testi digitali); 
  • Attivare una collaborazione attiva con la famiglia, per favorire una maggiore autonomia e una gestione dello studio più efficace nella quotidianità;
  • Avviare un dialogo con gli insegnanti, per promuovere l’utilizzo di strategie utili e adatte all’alunno anche nel contesto scolastico; partecipare, se richiesto dal caso, alla stesura del PDP (Piano Didattico Personalizzato) e/o PEI (Piano Educativo Individualizzato), prendere parte ai GLO (Gruppo di Lavoro Operativo).


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