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Mutismo selettivo

Il Mutismo Selettivo è un disturbo multidimensionale dell’infanzia, definito come “la persistente impossibilità di parlare in situazioni sociali specifiche mentre in altre situazioni parlare risulta possibile”. Il bambino può parlare tranquillamente a casa con i genitori, con la sorellina, il fratellino, mentre a scuola, o in altre situazioni non riesce a farlo. 

Per fare diagnosi di Mutismo Selettivo, questa condizione deve perdurare almeno un mese e non deve essere limitato al primo mese di scuola, perché questo è il momento in cui tutti i bambini sperimentano e vivono livelli d’ansia più elevati del solito, e quindi potrebbero non riuscire a esprimersi (per esempio primo mese scuola dell’Infanzia). Se il silenzio perdura oltre il primo mese di scuola, oltre all’adattamento, allora bisogna davvero fare attenzione perché potrebbe trattarsi di Mutismo Selettivo.

Il Mutismo Selettivo è un disturbo d’ansia. L’ansia è una condizione di generale attivazione delle risorse fisiche e mentali del soggetto, non è sempre patologica, lo diventa, se vengono superati i limiti, quando si supera la finestra di tolleranza che è personale e diversa da individuo a individuo. Quando il limite di tolleranza viene superato, l’ansia anziché produrre un effetto di ottimizzazione delle prestazioni come avviene quando è fisiologica, compromette l’efficienza funzionale del soggetto.

Quando i bambini con Mutismo Selettivo si trovano in situazioni che provocano ansia o paura sperimentano una iperattivazione fisiologica, una momentanea impossibilità di parlare, di pensare, e possono arrivare a quello che viene detto freezing ipertonico, vale a dire un irrigidimento, il completo blocco muscolare. 

Spesso questi bambini, oltre a non parlare, hanno una mimica facciale ridotta, sembrano non avere alcuna espressione o emozione, si muovono poco, ovviamente non è così, anzi è tutto il contrario, proprio per questo accumulo di emozioni, lo stato emotivo supera la soglia di tolleranza. Non c’è alcuna volontà nel silenzio, anzi il bambino vorrebbe comunicare, parlare, socializzare ma è impossibilitato a farlo. Il silenzio è un sintomo, non è il parlare che provoca l’ansia.

 

Ovviamente è difficile distinguere l’ansia dalla paura. La paura è un’emozione primaria, si ha paura quando si pensa che qualcuno ci possa fare del male. Un bambino piccolo difficilmente può avere la capacità di separare il concetto d’ansia e quello della paura e dire “mi sento in ansia perché devo andare a scuola”, è più frequente che ci dica semplicemente “ho paura e quindi non riesco a parlare”.


Le caratteristiche cliniche generali del Mutismo Selettivo riportano: 

 

  • l’impossibilità di parlare; 
  • la mimica inespressiva;
  • una paralisi motoria;
  • povertà espressiva, in alcuni casi sia di disegni o a livello di temi quando sono più grandi;
  • alcuni possono avere difficoltà a scrivere perché scrivere vuol dire esprimere quello che si ha dentro e questo può spaventare.

 

Il Mutismo Selettivo può essere considerato la punta di un iceberg, e a noi interessa tutto quello che sta sotto il comportamento manifesto, cioè la paura, memoria selettiva per i propri errori (i bambini ricordano solo cose che non riescono a fare, o l’episodio che l’ha messo in imbarazzo, o il brutto voto) , la sensazione di inaiutabilità, il basso livello di autostima,l’ inadeguatezza, la vergogna, l’ansia, un basso livello di autoefficacia.

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